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Inaugurazione del
Bosco del Lusignolo

Sabato 26 maggio 2007
Domenica 27 maggio 2007

 
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Un bosco da vivere (Dr.ssa Emanuela Lombardi) PDF Stampa E-mail
Scritto da Administrator   
mercoledì 23 maggio 2007

Localizzazione dell'intervento


Il Bosco del Lusignolo è localizzato al centro della bassa bresciana in Comune di S. Gervasio Bresciano, località Casacce, in un territorio prettamente agricolo. E’ prossimo al Parco Regionale dell’Oglio Nord (Comuni di Pontevico, Alfianello e Seniga) verso sud, mentre ad est è presente il Parco locale di interesse sovracomunale del Basso Mella (Comune d Pralboino). L’area è comodamente raggiungibile attraverso l’autostrada A21 Brescia-Piacenza, uscita Pontevico o dalla statale 45/bis Brescia-Cremona.

Descrizione del Bosco del Lusignolo


Il bosco del Lusignolo è nato all’interno più grande progetto “Dieci Grandi Foreste di Pianura” finanziato dalla Regione Lombardia, dalla Provincia di Brescia e dal Comune di San Gervasio Bresciano.

L’intervento ha visto la creazione di un polmone verde di 290.000 mq con la messa a dimora di più di 30.000 piante autoctone, in grado di “ricostruire” la foresta planiziale che nei secoli scorsi occupava la Pianura Padana. Querce, frassini, carpini, ciliegi hanno preso il posto delle coltivazioni di mais affiancati da macchie arbustive molto apprezzate dall’avifauna come il biancospino, il viburno, l’euvonimo, il nocciolo, il sambuco …

La macchia boscata si sviluppa lungo la Roggia Lusignolo ricca di meandri e altamente suggestiva per i grandi pioppi e platani che da secoli sottolineano il percorso delle acque provenienti da risorgive.

I criteri guida per questi interventi di ripristino della vegetazione trovano le loro basi teoriche nelle successioni vegetazionali.

Il compito del progettista è stato quello di superare artificialmente i fattori che limitano i processi vegetazionali naturali nei modi più rapidi ed economici.

Nell’intervento di riforestazione la scelta delle specie arboree ed arbustive da porre a dimora– organizzate a moduli come di seguito evidenziati – è stata effettuata in relazione ai differenti fattori ecologici che contraddistinguono le aree di intervento: il livello della falda; la morfologia; i caratteri pedologici.

MODULO 1: Salix alba, Populus alba L., Populus nigra

MODULO 2 : Alnus glutinosa, Cornus mas, Euonymus europaeus, Frangula alnus, Viburnun opulus

MODULO 3: Ulmus campestris L., Tilia plathyphyllos,Tila cordata, Prunus avium, Quercus robur L., Cornus mas, Cornus sanguinea, Corylus avellana, Crataegus monogyna, Crataegus oxyacanta, Euonymus europaeus, Frangula alnus, Ligustrum vulgare L., Viburnun opulus, Viburnum lantana, Rosa canina

MODULO 4: Quercus robur, Carpinus betulus L., Acer campestre, Prunus avium, Cornus mas, Cornus sanguinea, Corylus avellana, Crataegus monogyna, Crataegus oxyacanta, Euonymus europaeus, Frangula alnus, Ligustrum vulgare L., Viburnun opulus, Rosa canina

MODULO 5: Quercus pubescens, L., Fraxinus ornus L., Acer campestre L., Cornus sanguinea, Corylus avellana, Crataegus monogyna, Euonymus europaeus, Ligustrum vulgare L., Viburnum lantana, Rosa canina

La finalità perseguita è stata quella di creare delle comunità vegetali capaci di vivere autonomamente, al fine di ridurre, nel medio e nel lungo periodo, gli imput energetici da fornire al sistema.

Le porte del Bosco

Il bosco è individuato da tre ingressi – le porte del bosco – poste a nord, a ovest ed a sud della Loc. Casaccie. Gli ingressi sono l’elemento fondante e costitutivo del progetto e rappresentano la volontà di evidenziare la duplice valenza della porta  intesa sia come soglia statica ed identificativa sia come elemento dinamico, diretto al movimento ed al passaggio tra artificio e natura.

Trattasi di elementi composti da due lame di legno lamellare con “branche” in tubolari di ferro posati a ripetizione ritmica e con rotazione a ventaglio.

Il totem d’ingresso accoglie invece il logo e il nome del bosco con lo stemma dei comuni limitrofi.

Le passerelle

Il bosco è collegato da passerelle e ponticelli. In particolare la passerella sul Lusignolo con uno sviluppo di 90 ml, permette di osservare la roggia ad una altezza di 7 metri. Le scelte progettuali nascono da esigenze estetiche, funzionali, economiche e gestionali.

I materiali utilizzati sono il legno e il ferro. Il camminamento è in legno e le sponde in ferro. La forma cilindrica e l’inclinazione dei pali di sostegno creano un integrazione formale con l’ambiente nel quale sono inseriti.

I percorsi ciclo-pedonali e i percorsi a tema

Nel bosco si sono realizzati percorsi ciclopedonali per una lunghezza complessiva di 10.000 ml in asfalto a basso impatto ambientale e in pietra di “Marone” pressata. Gli stessi permettono il collegamento alla rete Provinciale delle piste ciclabili ed in particolare alla Seniga–Villachiara.

Lungo i percorsi è possibile seguire e distrarsi con quattro percorsi a tema.

1.             Un percorso didattico dove, attraverso il nuovo bosco, è possibile seguire ed apprendere le modalità di realizzazione del bosco stesso.

2.             Un percorso dei cinque sensi dove cartelli evidenziano le potenzialità dei nostri sensi nell’osservare la natura: “sentire” le cortecce; odorare l’erba. Oppure, comodamente adagiati su apposite “sedute”, osservare le chiome degli alberi e l’avifauna che vi abita.

3.             Un percorso riflessivo in grado, attraverso la lettura di poesie, di comprendere il grande miracolo della natura.

4.             Un percorso vita i cui esercizi ginnici ci permettono di coinvolgere anche il corpo all’esplorazione del bosco.

Per concludere vorrei sottolineare l’obiettivo finale del progetto che è quello di riqualificare dal punto di vista ambientale il paesaggio rurale ma al contempo migliorare la qualità della vita dei cittadini che possono così fruire di un nuovo patrimonio collettivo a carattere ricreativo sociale ed educativo.

I risultati attesi ed in parte già osservati sono:

-                Aumento progressivo della bio-diversità;

-                Aumento della fauna (uccelli e mammiferi) assenti da molti anni;

-                Maggiore assorbimento di anidride carbonica da parte della vegetazione.

A questo proposito l’Amministrazione Comunale ha in atto, per i prossimi anni, un programma di monitoraggio nonchè lo studio della quantità di CO2, in attuazione volontaria al Protocollo di Kyoto artt. 3.2 - 3.3, che il nuovo popolamento permetterà di assorbire durante il suo sviluppo.

Concludo con un proverbio degli Indios dell’Amazzonia: GLI ALBERI SONO LE BRACCIA DELLA TERRA QUANDO AVREMO TAGLIATO TUTTI GLI ALBERI IL CIELO CI CADRA’ ADDOSSO.

 
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